Breaking Minds: Panti.

Il “breaker” di cui vi parlo in questo capitolo è una piccola grande donna che ho avuto il piacere di conoscere lo scorso anno, tanto svampita quanto vulcanica e creativa, Daniela Capurso usa le parole per plasmare dei pensieri favolosi. Una copywriter molto talentuosa che un giorno ha deciso di voler fare l’illustratrice e creare la sua protagonista: Panti.

Delicatamente mi sono innamorata di lei e spero possa essere lo stesso per voi.

C: Come fa un copywriter, che lavora con la parola, a diventare un’illustratore?

P: Eh, bella domanda! Ho a che fare con le parole tutti i giorni per trovare il claim più adatto per lanciare un messaggio. La passione per il disegno l’ho sempre avuta ma non posso definirmi “illustratrice”. Sono in cerca di una definizione, ma forse non l’hanno ancora inventata. Per adesso restiamo su: “La copywriter che sapeva disegnare?” o “che sussurrava ai fogli con una pencil in mano.” Vedi tu. Panti., la protagonista delle mie storie illustrate è nata da una mia necessità. Inizialmente pensavo potesse aiutarmi a staccarmi dalla parola, invece la parola l’ha inseguita… in pratica non sta mai zitta.

Panti.

C: Come nasce il nome Panti.?

P: Panti. nasce da un mio soprannome. Ne ho avuti tanti, il primo è stato “Drink”, puoi immaginare perché ahahah. Dopo anni di “drink” una storia d’amore più duratura delle precedenti, che ancora oggi è presente nella mia vita, ha fatto maturare un altro lato di me che spingeva per uscire. Il mio compagno mi ha soprannominata Panti, da pantegana ahahah. Romantico eh! Da qui il mio primo racconto illustrato tra Panti., la pantegana che gira per le fogne, frequenta gente poco raccomandabile, mangia quello che trova, e Poli, un polipetto simpatico, che ovviamente ritraeva il mio compagno.

Pochi mesi dopo ho frequentato un workshop d’illustrazione con Fabio Santomauro. Con lui mi sono sentita a mio agio e mi sono lasciata andare. Panti. è un momento di libertà totale, è tutta mia, non ho un brief da rispettare, delle parole che non posso usare.

Panti. nasce col punto, perché amo chiudere tutte le frasi, mi dà sicurezza e dà potere al tratto e affidabilità al pensiero. Il punto per me è tutto.

Daniela Capurso

C: Che presente e futuro immagini per Panti.?

P: Per il quanto riguarda il presente, ogni volta che Panti. mi chiama io la disegno, ed è sempre più una presenza quotidiana, estemporanea, posso dire che siamo diventate molto affiatate. Per quanto riguarda il futuro spero che Panti resista alle turbolenze dei social. Che continui a strappare un sorriso, a regalare leggerezza e a sfottere tutti, vorrei fosse un momento di relax per chi la legge, come lo è per me. Sperando che gli Haters non la trovino mai, in fondo non la capirebbero.

Panti.

C: Dato che sei una scrittrice a tutti gli effetti, dopo “Fine della storia, il kit per uscirne” e “Shottini”, pensi che Panti. possa diventare un progetto editoriale?

P: Ah spero tanto di si, un prontuario per il sorriso, da tenere sul comodino.

Ti posso dire che personalmente mi fa quell’effetto, quando scrollo la mia bacheca Fb e trovo Panti. è un break pubblicitario, un intermezzo divertente, e spero di sapere sempre di più di lei.

Ahahah lo scoprirai presto, sta pensando bene a cosa dire, apparirà quando meno te l’aspetti con nuovi stati e avventure quotidiane!

Panti.
Panti.
Panti.
Panti.
Panti.

 

Panti.
Panti.
Share:
Chiara C. Giuliani

Chiara C. Giuliani

Lascia un commento