projects: FRUIT exhibition 2020 – virtual edition!

Il FRUIT è la fiera mercato dedicata alle produzioni cartacee e digitali indipendenti come libri d’artista, cataloghi, progetti di graphic design, periodici e zines: molto probabilmente tra gli eventi di settore più conosciuti ed importanti in Italia e non solo. Ma come tutti i progetti che riguardano l’organizzazione di eventi, leggasi anche <<assembramenti per definizione>>, in questo strano 2020 bisestile, ha dovuto confrontarsi con il “pandemico”  dilemma: lo facciamo o non lo facciamo?

Alla fine l’associazione CRUDO, ideatrice e organizzatrice,  è stata illuminata sulla via di Bologna ed ha deciso di dar vita al primo Fruit virtuale della storia. Abbiamo fatto qualche domanda sul come è andata a Guendalina Piselli, co-art director del progetto.

Ah! Oggi, mercoledì 20 Maggio, c’è il secondo talk della Virtual School da non perdere! Leggete l’intervista e ne scoprirete di più.

All’interno del network di progetti che stimiamo e che seguiamo con interesse, voi di Fruit siete stati forse gli unici a portare avanti l’evento sperimentando e puntando sul virtuale. Tra l’altro con grande successo e riscontro. Come ci siete riusciti?

Prima di tutto grazie per i complimenti e il supporto. Come dico durante le dirette che stiamo facendo, il riscontro da parte del pubblico e soprattutto degli editori per noi è importantissimo, è una continua dimostrazione di aver fatto qualcosa, di aver creato un contributo che non è solo per noi, ma per tutta la comunità che nel corso deli anni si è creata intorno a FruitExhibition.

La genesi di questa iniziativa è piuttosto semplice, se non forse quasi banale: ci siamo svegliate una mattina, ormai consapevoli che non ci sarebbe stato modo di svolgere l’evento che ci eravamo immaginate, e ci siamo imposte di re-inventarci.Il progetto al quale avevamo pensato, ormai pronto, non avrebbe avuto senso nelle condizioni future, ora attuali, che si prefiguravano. Non potevamo immaginare un anno di silenzio. Lo strumento necessario era ovviamente il web e il nostro primo interesse è andato a quello che è il fulcro, la ragione di nascita e di esistenza di Fruit: il market degli editori. Da quel momento abbiamo passato giornate a studiare la piattaforma migliore, a sondare il terreno con chi aveva già inviato all’application per l’ottava edizione e a raccogliere le prime adesioni. Abbiamo iniziato e continuato (anche dopo il 4 maggio e ora nella cosiddetta Fase 2) pensando a Virtual Fruit come un contenuto che esiste in diretta social, ma anche a posteriori come video che può essere rivisto dal pubblico e riutilizzato da tutti i partecipanti anche come occasione di visibilità. Qualcosa di creato in una situazione di incertezza e precarietà capace di essere atemporale. Tutto questo accompagnato dalla passione per quello che facciamo e una certa dose di testardaggine.

Avete ancora qualche settimana di calendario fitto di appuntamenti
via Zoom, ma raccontateci qualcosa di speciale che è accaduto fino ad
ora o qualche progetto che ha avuto una risonanza particolare in termini
di partecipazione. E nei prossimi giorni cosa non possiamo perderci?

I risultati più sorprendenti sono sicuramente quelli del nostro canale YouTube che in queste settimane hanno visto una crescita esponenziale di iscritti. Tutti i video pubblicati dopo soli pochi giorni hanno raggiunto un numero di visualizzazioni ampio per un canale come il nostro che per noi funziona, e ha funzionato in questi anni, come archivio. Sicuramente uno dei momenti più interessanti per noi è stata la risposta immediata di pubblico al primo appuntamento, quello del 20 aprile con TerraProjectPhotographers. Penso poi ad un appuntamento dedicato al pubblico più piccolo come quello di M.O.L.L.A., ma anche la partecipazione di una fetta costante di utenti a tutti gli incontri di queste ultime settimane. Per le riflessioni che facevo prima, abbiamo deciso di mantenere (escluse alcune richieste particolari) l’appuntamento nel primo pomeriggio, nonostante in molti in questi mesi avessero scelto la prima serata per dirette ed eventi e nonostante il lockdown fosse finito. Siamo orgogliose di constatare che la reazione del pubblico è sempre positiva. Senza elencarvi tutti gli appuntamenti (il calendario completo è disponibile sul nostro sito) sicuramente vi segnalerei il secondo appuntamento di Fruit Virtual School dedicato alla formazione con il panel di stasera alle h. 18 a cura di Edizioni del Frisco con Menelique magazine, Edizioni dell’Asino, CTRL magazine e Jacobin Italia, la presentazione del nuovo format editoriale di Archivio magazine e una presenza internazionale come quella di ElDorado Experience (progetto di FolchStuio che fra le altre cose ha sfornato Odiseo).

Cosa avete in mente per FRUIT nel futuro prossimo? Questa esperienza
virtuale vi ha aperto nuove prospettive e dato nuove idee?

Organizzando questa versione extra-ordinaria di Fruit abbiamo voluto mantenere vive e aperte tutte le collaborazioni avviate per l’ottava edizione, una fitta rete che si è ampliata anche in queste settimane proprio grazie a Virtual Fruit. E’ un format che ha dato vita a moltissime riflessioni, sicuramente comuni a tutte le realtà culturali, sulla fruizione di un evento, non so solo da parte del pubblico. Siamo contente di aver dato spazio agli editori, agli artisti e ai collettivi, di aver rincontrato loro e il nostro pubblico, ma siamo le prime ad essere consapevoli di quanto sia importante toccare un libro e tornare ad incontrarsi fisicamente. Per gli editori, e per noi in quanto operatori e operatrici culturali, un corpo non è solo un numero, una presenza da inserire nei risultati a fine evento. Alcuni esempi, forse banali, ma immediati.Il primo è che parlare davanti ad una sala piena di persone e farlo davanti ad uno schermo hanno sicuramente un impatto diverso; il secondo è che per noi vedere vivere ogni giorno, per più giorni, per più volte al giorno, il nostro evento dal pubblico è una sensazione che nessun numero di mi piace o di followers può sostituire.

Non è facile pensare ad un futuro, anche se prossimo. Il destino di Fruit non è solo nelle nostre mani perché dipende da tantissimi fattori esterni: dalle misure che saranno previste per gli eventi alla possibilità di poter tornare viaggiare (pensando quindi ad un’internazionalità della proposta) fino, e forse primo, ai contributi che saranno riservati agli eventi culturali e all’associazioni no profit come la nostra. Realtà che risultano escluse da qualsiasi misura amministrativa e brancolano nel buio di fronte ad una riforma del terzo settore che nella sua forma, che sembrava definitiva fino a qualche mese fa, già comunque penalizzava moltissime organizzazioni culturali.

Sono considerazioni che sembravo forse pessimiste, ma con le quali, in quanto realtà culturale, dobbiamo in realtà fare sempre i conti e che ci spingono (a volte costringono) a costruire nuovi progetti, a re-inventarci e a non dare mai nulla per scontato quando pensiamo ad un format o ad un contenuto.

Quello che ci auguriamo, ci salutiamo sempre così con i nostri editori durante queste settimane, è di rivederci presto per condividere fisicamente quell’energia che la cultura e la creatività mettono in campo. Per questa versione virtuale ci siamo mosse in fretta sicure di creare qualcosa che fosse adatto e coerente al nostro lavoro e a quello che è Fruit.Ripensare tutto questo in termini fisici richiederà sicuramente più tempo. Stiamo già pensando e lavorando consapevoli che la ripartenza, per un evento e per una comunità come i nostri, non possano avvenire a tutti i costi, ma certe che il futuro stia proprio in realtà come la nostra e tantissime altre, produttrici (e non dispensatrici) di cultura.

 

Link utili:

FRUIT (sito)

FRUIT (facebook)

FRUIT (youtube)

 

 

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Mr. Cotton

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