L’aurora è un istante inafferrabile di una metamorfosi. Non appartiene né al giorno né alla notte ed è proprio in questo suo essere indefinita che ci preannuncia una rinascita.
La mostra Aurore porta attraverso un susseguirsi di queste rinascite, traghettando il visitatore in una oscillante esperienza tra discesa e ascesa.
Negli spazi del Popping Club di via Baccina 84, aperti per la prima volta al pubblico nella loro interezza, cinque artisti, come demiurghi, fanno venire alla luce una pluralità di mondi. Spazi, Installazioni fisiche e multimediali, sculture e dipinti sprigionano la propria forza simbolica e producono una trasformazione nel visitatore. Se ognuna di queste opere è uno sguardo dietro il velo della realtà, tutte insieme raccontano i passi di una traversata mitologica.
L’installazione Spring/Horizon di James Hillman sfrutta la compressione spaziale e il tamburellare ancestrale dell’acqua per guidarci verso una iniziazione, spingendoci in un mondo interiore. La luce gialla solare ci attira dentro Declinazione del Liminale di Eugenio Carrabba. Attorno a noi una serie di sculture vive sono sospese prima del tempo, in uno spazio dominato dal vuoto in cui il visitatore ha davanti a sé qualsiasi scelta. Una di queste scelte è la sala pittorica di Giulia Mangoni. Qui si viene travolti da una molteplicità opprimente di forme di vita, in cui infinite individualità ci sussurrano una unità. Lasciandoci alle spalle le forme, simboli e sostanze andiamo incontro al mondo umano. Lucrezia de Fazio lo racconta con suoni e immagini inafferrabili che ci suggeriscono la carnalità e la perversione del nostro essere effimero.
Nell’ultima ascesa ci avviciniamo alle opere di Gianfranco Toso: un’ambizione muta, ultraterrena e assoluta dalla quale non possiamo che riscendere per affrontare nuovamente il ciclo infinito di questo limbo incerto. Ognuno di questi artisti fa emergere, con un gesto intimo e titanico, un istante di presente in cui storie personali di vita passate e future collassano per farsi universali. Aurore è un susseguirsi di opere in grado di cristallizzare l’istante in cui ombre indefinite mutano in figure.
Il buio, la luce, i colori e le forme dell’Aurora sono simboli che si rincorrono durante il percorso. Simboli che annunciano l’apertura di un portale attraverso il quale ci innalziamo al di sopra dello spirito di gravità. Questo costante movimento sia fisico che emotivo risveglia alcuni meccanismi interiori. Nuovi paradigmi di una nuova mitologia in cui il visitatore può immergersi.
• AURORE •
Vernissage
8 Giugno 2017
dalle H 1830
• James Hillman
• Eugenio Carabba
• Giulia Mangoni
• Lucrezia de Fazio
• Gianfranco Toso
at The Popping Club
Via Baccina 84, Roma, Italia
La mostra AURORE rimarrà aperta al pubblico dal
9 Giugno – 25 Giugno
| 16 – 21 |
FREE ENTRY