Save The Date: Lume – “Flash” – solo exhibition a Roma x Street Art Place

Domenica 28 Ottobre, dalle 17.00, si inaugurerà a Roma la mostra personale dell’illustratore e giovane street artist campano Luigi Lume.  Gli spazi della DMake Art in via Giovanni Lanza, nei pressi della metro Cavour nel quartiere Monti,  ospiteranno un’altra esposizione curata da Davide Rossillo e firmata dalla galleria on line Street Art Place, progetto che sostiene quello che forse possiamo definire il primo vero open air museum, ovvero Memorie Urbane nel basso Lazio.

A questo link dell’evento ufficiale Facebook, potete trovare maggiori informazioni ma soprattutto avete l’opportunità di partecipare all’estrazione per vincere un’opera dell’artista, una mattonella in ceramica 20cm x 20cm realizzata e firmata da Lume che ne produrrà una tiratura limitata di soli 12 pezzi.

Di seguito inoltre abbiamo il piacere di pubblicare il testo frutto dell’intervista all’artista realizzata da A. Baglioni: “Lume, Fauno di Natura e Geometria”.

Il segno di Lume non si riconosce per un impatto visivo che contrasta la superficie su cui si è definito, ma sorge tra le insenature come vegetazione urbana.

La creatività dello streetartist si sviluppa nel contesto urbano in cui poi si esprime ed è un legame che nasce da un’interazione«con gli ambienti dove c’è già presenza di vegetazione» spiega Lume, «vado molto in giro in cerca di quello che penso possa essere lo spot giusto».

Nato a Caserta, ha iniziato a dipingere quei muri che si perdono tra la città natale e Napoli, che l’ha accolto e istruito. Una sorta di percorso non solo artistico e perciò astratto, ma anche concreto in cui si possono ritrovare i tratti della sua espressione bucolica in una mappa che lentamente si allontana dal punto di partenza per avvicinarsi alla città che tuttora lo ospita.

Ed è proprio a Napoli che Lume ha iniziato ad approfondire lo studio su un’arte che in germinazione si era concentrata esprimendosi con la street art«mezzo di comunicazione immediato e senza filtri» come dichiara l’artista. Una scelta stilistica che si evolve da una perenne attrazione «dal tagging e dal bombing» e che l’ha portato a pensare«di iniziare a lasciare il mio segno».

«L’aver iniziato l’Accademia di Belle Arti, dove ho cominciato ad avere un approccio più serio in generale e l’essermi trasferito dalla provincia di Caserta a Napoli centro» è stato uno dei punti essenziali per il perfezionamento di Lume ed è là«dove ho iniziato a confrontarmi con molte più persone e diversi ambienti: dal “Train Bombing” all’arte contemporanea».

Il tratto delle realizzazioni di Lume è nitido, schietto e preciso: linee nette, che non si ripetono, non si confondono con sfumature accessorie, ma graffiano la superficie in un impatto diretto che stilizzano il soggetto, ispirandosi a geometrie che nel loro assemblaggio ritrovano la propria origine nella Natura che rappresentano e di cui sono figlie. Un’espressione che si coniuga di un aspetto socio-politico e di uno decorativo, rispettando matrice culturale e urbanistica, come Lume illustra, «spesso scelgo di intervenire in periferia, su muri rotti o posti abbandonati, anche per ridare spazio e respiro sottratto alla Natura stessa. Il risultato può essere considerato decorativo dato che l’ elemento naturale è utilizzato da millenni come ornamento di pareti e oggetti».

Lo stile inequivocabile di Lume si perfeziona di foglia in foglia, ma deve la sua genesi tra il 2013 e il 2014 allo «scandalo della terra dei fuochi e» racconta lo streetartist, in quel periodo «iniziai una serie di disegni legati a mutazioni genetiche vegetali.Da lì, ho incentrato la mia ricerca e pian piano ho aggiunto sempre più elementi, attratto appunto da geometrie, forme e simmetrie presenti in natura e nei luoghi che mi piace esplorare».

Natura e geometria.

Quest’impronta naturalistica col tempo si è arricchita d’ispirazione data dalla «pittura dell’inizio del ‘900. Sono anche appassionato di stampa d’arte: mi piacciono molto quelle antiche di incisori come Durer, Callot o Piranesi, senza dimenticare il più moderno Escher». Lo scavare di un bulino una lastra è paragonabile ad un graffio sul muro o la rappresentazione più edulcorata dell’azione, sostituendo uno spray o un pennello alla punta, ma ottenendo un risultato visivo di pari impressione. Non a caso la mostra che si inaugurerà il 28 Ottobre a Roma–  Street Art Place / dMake,via G. Lanza, 174 — si strutturerà «con  opere legate a bozzetti e studi degli ultimi tempi. Ci saranno tele, legni, serigrafie, disegni e… piastrelle» anticipa Lume.

Eppure l’operato dell’artista si ripartisce (come per la maggior parte degli streetartist), tra mura e tele, creando una diversificazione che talvolta può limitare la capacità comunicativa e il viscerale oppure spronare ad escogitare un nuovo approccio«più ragionato e meno istintivo» se si considera «la tela, uno spazio già definito» confida Lume.

Ma cosa accadrebbe se una previsione futura prevedesse che il percorso di Lume ad un certo punto fosse obbligato ad accettare una serie di compromessi, facendogli abbandonare lentamente la strada per costringersi entro le mura di una galleria?

«Reagirei cercando il tempo e il modo per andare a dipingere in strada», risponde lo streetartist. In un avvenire sempre più interessato ad un’arte di strada, disposto a considerarla forse più corrente artistica che scempio, Lume non è «bravo con le previsioni, ma penso che piano piano le persone stanno cominciando ad abituarsi ed educarsi, non vedendo più la street art come semplice forma di vandalismo».
Per quanto riguarda lui, il domani è coerenza e arte:«spero solo di continuare a dipingere».

www.memorieurbane.it
www.streetartplace.com
www.dmake.it

Lume at work

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Mr. Cotton

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