ScorpioBulldo è il titolo dell’ultimo pezzo di Ludo realizzato a fine Gennaio in Cina e oggi ve lo racconto in questo appuntamento del Wall Of The Week di Cotton Mag.
Non si tratta della sua prima opera realizzata in Cina poiché già nel marzo 2012 Ludo aveva lasciato il segno sulle pareti di alcuni palazzi di Hong Hong con una serie di iconiche “composizioni” floreali particolarmente belle e grandi e con quest’ultima incursione lo street artist francese, da sempre molto attento alle problematiche ambientali e sociali che poi riesce a trasformare in capolavori in giro per il mondo come in questa sua ultima fatica compiuta qualche settimana fa, ancora una volta stupisce l’occhio dell’osservatore con la bellezza e la forza impressionante del soggetto e del colore che è riuscito a creare sulla superficie di una fabbrica cinese costruita cento anni fa e che sta per essere demolita per lasciare spazio ad un’autostrada. E forse mentre leggete queste righe non sarà neanche più in piedi. Osservando più da vicino l’opera in questione, realizzata attraverso l’uso della tecnica della poster art, il soggetto è evidentemente un enorme buldozzer con le zampe da scorpione, da questa combinazione deriva il titolo dell’opera ScorpioBulldo, con un pedipalpo verde, il colore che Ludo inserisce in ogni sua creazione in contrasto con il restante grigio proprio per sottolineare quell’aspetto naturale che sbiadisce al cospetto delle azioni devastatrici dell’uomo contro i suoi stessi simili e il pianeta su cui vive. Ai miei occhi ancora sognatori invece appare come quella forza predominante della ragione umana che rinsavisce di fronte al male e ai torti, donando un senso di serenità a chi vi si trova davanti.
E’ una di quelle opere destinate ad essere sostituite molto presto a causa della legge dell’urbanizzazione che fa scomparire luoghi anche centenari per fare posto alle esigenze di una popolazione in costante crescita come quella cinese delle grandi metropoli ed è il fine supremo della street art proprio quello di lasciare il suo messaggio nella mente di chi guarda per poi essere sostituita fisicamente ma non artisticamente e nel pensiero di chi l’ha vista.