Wall Of The Week: “Non me la racconti giusta” – prima tappa

Dopo il piccolo reportage sulle opere di Apolo Torres per il progetto 25novembre di cui vi abbiamo parlato lo scorso sabato, in questo Wall of the week di oggi vi mostriamo i lavori realizzati per un’altra bellissima iniziativa, Non me la racconti giusta, che come quella della scorsa settimana unisce l’arte ad una causa sociale ed umanitaria.

 

Il tentativo di superare un pregiudizio, insieme alla volontà di raccontarlo, sono i presupposti di Non me la racconti giusta, un progetto di arte pubblica ideato dai nostri amici di Ziguline, diretto dagli artisti del Collettivo Fx e Nemo’s e documentato dal fotografo e video-maker Antonio Sena che si svolge all’interno delle carceri italiane con lo scopo di fare riflettere sul ruolo di questi luoghi di reclusione nella società e in particolare sulla capacità dell’arte di rivoluzionare il pensiero e il pregiudizio nei confronti dei detenuti. Le prime due tappe di Non me la racconti giusta si sono concluse giusto qualche settimana fa nella Casa circondariale di Ariano Irpino tra il 7 e l’11 novembre e successivamente nella Casa di reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi dal 21 al 15 novembre, luoghi nei quali gli artisti coinvolti assieme a un gruppo di detenuti con il loro stile inconfondibile, nudo e crudo, hanno dato vita a dei veri e propri interventi di street art sia all’interno che all’esterno delle stesse carceri con lo scopo di mostrare la vita di un detenuto dentro e fuori la prigione.

Negli splendidi e coloratissimi lavori che il Collettivo Fx e Nemo’s hanno ideato e realizzato con gli abitanti delle carceri delle due città avellinesi è facile notare una particolare propensione alla natura e agli elementi che la caratterizzano, un forte senso di comunione con le cose più semplici e che la vita quotidiana nelle celle toglie inesorabilmente ma che allo stesso tempo lascia il tempo e il silenzio per sognare una vita migliore. Animali come leoni e pesci si incastrano con case, sole, maschere e macchina per il caffè e vanno a formare la lunga barba di un Ulisse in cerca della sua terra dopo essere stato lontano da casa per troppo tempo. Degno di lode è anche il belissimo lavoro esterno che rende omaggio a Totò e ad una delle sue poesie più celebri, A’ livella, la quale ricorda a tutti gli uomini che nella morte, e aggiungo nella sofferenza, siamo tutti uguali.

Noi continueremo a seguire e sostenere il progetto quindi sentirete ancora parlare di loro su Cotton Mag.

 

 

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Eva Di Tullio

Eva Di Tullio

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